
Eccoci qui, con un nuovo appuntamento del nostro sportello! Quest’oggi affronteremo un tema piuttosto comune…
Il bambino che mangia davanti alla TV!
Nessuna parola a cena, sguardo incollato sullo schermo, e un fastidioso sottofondo che impedisce qualsiasi tipo di conversazione e scambio anche tra gli altri commensali. Questo è quello che ci racconta mamma S., che non sa più come gestire e cambiare la situazione in casa…
Facciamo allora un passo indietro, e cerchiamo di guardare “da lontano” questa dinamica!
Nella società odierna questa abitudine ahimè è diventata quasi la consuetudine: i bambini mangiano davanti alla TV (o con il tablet o cellulare sul tavolo davanti al piatto) e, sia che mangino da soli sia che vengano imboccati, pare che questo sia l’unico modo per riuscire a farli mangiare! Ma perchè?
Il buon senso ci dice che non è così!
Sappiamo che l’essere umano mangia quando ha fame, sempre che abbia del cibo a disposizione.
Capita però spesso, soprattutto tra noi adulti, che si mangi anche per riempire vuoti emozionali o per tensione o stress… il cibo può essere un valido consolatore!
I bambini invece imparano presto ad usare il cibo per ricattare il genitore e spesso mangiano SOLTANTO alle loro condizioni! Il pasto perciò diventa terreno di conflitto, dove va in scena un gioco di potere nel quale il piccolo tiranno alla fine vince sempre!
I nostri figli sono molto abili a scovare le nostre inquietudini, le nostre ansie e i nostri punti deboli e… alzi la mano la madre che non si è mai preoccupata se il suo cucciolo ha saltato anche solo una volta un pasto! Loro sanno benissimo quale pulsante va schiacciato per ottenere quello che vogliono!
Detto questo: Cosa possiamo fare noi genitori, nella pratica, per togliere questa pessima abitudine?
Innanzitutto non farci prendere dai sensi di colpa, per aver forse innescato, portato avanti o alimentato questa dinamica, poi armiamoci di pazienza e tanta determinazione… e spegniamo la TV!!!
Mettiamo in conto che qualche pasto non verrà consumato, ma vi assicuro che non sarà una tragedia, e che saremo obbligati a subire pesanti ritorsioni: il nostro pargolo si scatenerà, urlerà come un’aquila esprimendo tutto il suo disappunto e, se già parla, ci dirà cose bruttissime, quelle che trafiggono cuore di mamma… ma noi manterremo la calma, e col sorriso sulle labbra gli diremo che gli vogliamo bene, gliene vorremo sempre, che è tempo di mangiare come i grandi e insieme ai grandi, e non scenderemo a compromessi! Se non accetta di mangiare andrà a letto senza cena ma con tutto il nostro amore. Dovremo essere fermi sulla nostra posizione, ma nello stesso tempo pacati e sereni.
Probabilmente la scena si ripresenterà ancora una o due volte, ma se sapremo mantenere calma e lucidità, il nostro cucciolo non troverà alcun appiglio e come per magia si adeguerà alla nuova modalità… e finalmente potremo condividere i pasti guardandoci negli occhi, raccontandoci come abbiamo trascorso la giornata senza dover subire la presenza di un “ospite” davvero fastidioso per noi adulti, oltre che deleterio per la sua crescita.